Il linguaggio è una parte costitutiva di ciascuno di noi, pervade il nostro quotidiano.

Le nostre idee e pensieri sono definiti ed espressi tramite il linguaggio. Il modo in cui costruiamo relazioni, professionali e personali, dipende dall’uso che ne facciamo.

La realtà che abitiamo e la cultura organizzativa sono fortemente influenzate dalle parole, immagini, gesti che circolano nel nostro quotidiano.

La possibilità di mettere a fattor comune contenuti e informazioni si realizza nel linguaggio.

Eppure, spesso viene derubricato a questione di poco conto, su cui non vale la pena soffermarsi, perché i "problemi sono altri” e ci sono “ben altre questioni di cui occuparsi”.

Da cosa dipendono questi atteggiamenti di resistenza? Perché “se sono solo parole” spesso diventa faticoso occuparsene e ancor più modificarne l’uso, quando e se necessario?

Per dare risposte a questi interrogativi, il Gruppo Mediobanca ha deciso di partire da un'accurata fase di ascolto interna, guidata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per indagare le radici e i contenuti di queste resistenze.

Tra maggio 2023 e settembre 2024, l’Università ha coinvolto attivamente i membri del Gruppo in tre fasi (ricerca qualitativa, ricerca quantitativa e sperimentazione) di un progetto finalizzato a individuare, sia in termini qualitativi che quantitativi, le principali barriere che ostacolano l’adozione di un linguaggio rispettoso delle diversità.

Molteplici le evidenze emerse.

I risultati del progetto, presentati il 12 febbraio 2025 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno infatti evidenziato che le principali difficoltà nell’adozione del linguaggio inclusivo derivano non solo da credenze errate, ma anche dalla mancanza di empatia e dalla presenza di emozioni negative, come l’ansia. 

Per favorire una comunicazione realmente inclusiva, non è sufficiente fornire semplici indicazioni su quali espressioni utilizzare o evitare: è necessario un approccio più ampio, capace di sfatare falsi miti, promuovere emozioni positive e ridurre l’ansia legata all’uso corretto delle parole.

Il libro WORDS, cosa significa parlare inclusivo, sviluppato nella terza fase del progetto e consegnato alla popolazione aziendale per approfondimento, ha avuto proprio lo scopo di favorire riflessioni sul tema in modo non prescrittivo affrontando le principali credenze che ostacolano l’adozione di questo linguaggio. La sua efficacia è stata valutata attraverso uno studio sperimentale, che ha dimostrato un significativo miglioramento negli atteggiamenti verso il linguaggio inclusivo e una riduzione dell’ansia legata al suo utilizzo. 

Il libro words, cosa significa parlare inclusivo.

Il volume "WORDS - Cosa significa parlare inclusivo si articola in 7 capitoli, concepiti ogni volta per dare risposte pratiche e concrete ai dubbi, domande, curiosità e resistenze evidenziate dalla ricerca. 
Dopo una prefazione che riepiloga i risultati dello studio condotto dall'Università Cattolica, il primo capitolo evidenzia come da sempre la lingua italiana sia in evoluzione, per registrare, ma anche supportare i cambiamenti in atto nel contesto sociale. Il secondo capitolo è dedicato al linguaggio di genere, con particolare riferimento ai titoli professionali e di studio al femminile e all'uso del maschile in forma sovraestesa. Il terzo introduce e spiega il fenomeno dell'ageismo (discriminazione sulla base dell'età) e di quanto sia presente nelle nostre parole. Il quarto è dedicato all'eteronormatività e al linguaggio a tema LGBTQ+. Il quinto si concentra sul fare chiarezza intorno ad alcuni termini legati alla disabilità e all'abilismo (discriminazione nei confronti delle persone con disabilità). Il sesto offre un taglio molto concreto a rinforzo dei precedenti, con esercizi pratici con cui esercitarsi. L’ultimo, infine, chiude con alcuni consigli su come tenersi in allenamento e/o gestire eventuali errori senza farsi prendere dall’ansia.

Il volume è curato da Alexa Pantanella, esperta in linguaggi inclusivi e accessibili, con il contributo di un gruppo di voci esperte:

  • Stefania Cavagnoli, Professoressa di glottodidattica e linguistica applicata presso l’Università di Roma Tor Vergata
  • Andrea De Benedetti, Docente, linguista, scrittore e traduttore
  • Francesco Ferreri, Antropologo culturale e formatore
  • Lorenzo Gasparrini, Filosofo femminista e formatore
  • Giulia Lamarca, Psicologa, Formatrice aziendale e content creator
  • Alessandro Lucchini, Linguista e fondatore di Palestra della scrittura
  • Claudia Manzi, Professoressa Ordinaria di Psicologia Sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

WORDS - Win Over Radicated Diversity Stereotypes - è il progetto del Gruppo Mediobanca che promuove lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sulla potenza del linguaggio come strumento per favorire l’inclusione e il rispetto dell’unicità di ogni individuo.

WORDS è un podcast, una rubrica mensile sul magazine Valore Responsabile e oggi anche un libro.

Tutti gli approfondimenti sul linguaggio sono raccolti nella pagina Instagram di Mediobanca.

WORDS si inserisce nel più ampio perimetro delle attività di DEI del Gruppo.